domenica 19 aprile 2015

Salvador Dalì


Salvador Dali è tra gli artisti più versatili e prolifici del XX secolo. Anche se principalmente ricordato per la sua produzione pittorica, nel corso della sua lunga carriera ha girato con successo alla scultura, incisione, la moda, la pubblicità, la scrittura, e, forse il più famoso, il cinema nelle sue collaborazioni con Luis Bunuel e Alfred Hitchcock. Dali era noto per la sua personalità esuberante quanto per il suo innegabile virtuosismo tecnico. Nel suo uso precoce della morfologia organica, la sua opera porta l'impronta dei compagni spagnoli Pablo Picasso e Joan Miró. I suoi dipinti evince anche un fascino per l'arte classica e rinascimentale, chiaramente visibile attraverso il suo stile iper-realistico e simbolismo religioso del suo lavoro successivo. Dali è più spesso associato con il movimento surrealista, nonostante la sua espulsione formale dal gruppo nel 1934 per le sue idee politiche reazionarie.

Teoria freudiana alla base tentativi di Dali a forgiare un linguaggio formale e visivo in grado di rendere i suoi sogni e le allucinazioni. Queste rappresentano alcune delle immagini iconiche e ora onnipresenti attraverso cui Dali raggiunto enorme fama durante la sua vita e oltre.
Temi ossessivi di erotismo, morte, e il decadimento permeano l'opera di Dalì, che riflette la sua familiarità con e sintesi delle teorie psicoanalitiche del suo tempo. Sulla base di materiali e di infanzia palesemente autobiografici ricordi, l'opera di Dalì è piena di simbolismi, spesso pronto-interpretato, che vanno dai feticci e le immagini degli animali per i simboli religiosi.
Dali sottoscritto alla teoria di automatismo surrealista di André Breton, ma alla fine ha optato per un metodo di toccando dell'inconscio che egli definiva "paranoia critica", uno stato in cui si poteva coltivare illusioni, pur mantenendo la propria sanità mentale. Paradossalmente definito da Dalì stesso come una forma di "conoscenza irrazionale," il metodo paranoico-critico è stato applicato dai suoi contemporanei, per lo più surrealisti, ai mezzi di comunicazione diversi, che vanno dal cinema alla poesia alla moda.

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